Nord e Sud – Elizabeth Gaskell

Nord e sud

Chi è Elizabeth Gaskell

Prima di parlare di Nord e Sud mi piacerebbe introdurvi alla vita di questa donna mirabile, la signora Elizabeth Gaskell. Lo faccio qui in poche righe ma mi riprometto di dedicarle un po’ più di spazio, magari nella sezione “Albero genealogico femminile”, perché credo fermamente sia importante ricostruire quella parte di Storia che appartiene a noi donne e che non ci è stata tramandata. Nel nostro piccolo ognuna può contribuire come sa, e il mio modo è questo.

Per ritornare a Elizabeth Gaskell, eccola qui, nata a Londra nel 1810 come Elizabeth Cleghorn Stevenson. Rimasta presto orfana di madre è presa in adozione da una zia e cresce in un contesto di apertura. Iniziò a formarsi attraverso le letture e un ambiente libero e tollerante. I legami con la famiglia d’origine lentamente si sfilacceranno. L’unico fratello morirà alcuni anni dopo e il padre divenne sempre più assente. La vita di Elizabeth Gaskell è purtroppo costellata da molti lutti ed eventi funesti. Eppure ne scaturisce una donna forte, vitale, capace di tradurre in arte ciò che vive e vede. Non mancano i riferimenti di eventi vissuti, nei suoi romanzi.

Si dice che Elizabeth Gaskell abbia iniziato a scrivere dopo l’ennesimo lutto: la morte di suo figlio. Spinta – così pare – da suo marito, uomo di temperamento mite ed evidentemente teneramente interessato al suo benessere. Un suggerimento che doveva distoglierla da uno stato di abbattimento e che divenne, invece, un talento scoperto e portato alla luce. Nasce così il suo primo romanzo – Mary Barton – che suscita tanto interesse da arrivare fino alle mani di Charles Dickens che diventerà in seguito suo amico e che la aiuterà a divulgare i propri lavori.

Elizabeth Gaskell tratta temi legati alla recente rivoluzione industriale. Moglie di un reverendo è vicina al mondo operaio, allo stesso tempo frequenta le menti dell’epoca: Dickens già nominato, Wordsworth, Charlotte Brontë. Può scrivere facendo congiungere i diversi punti di vista e mostrando i due lati della stessa medaglia descrivendo le città in via di industrializzazione.

L’amicizia con Charlotte Brontë

Elizabeth Gaskell e Charlotte Brontë si conoscono nel 1850. Diventano amiche e questa grande amicizia ci ha regalato la prima biografia di Charlotte Brontë, scritta proprio da Elizabeth Gaskell su suggerimento del padre e del marito di Charlotte. Un lavoro complicato che ci ha mostrato la donna dietro la scrittrice e che all’epoca provocò non pochi tormenti a Elizabeth a causa di varie rimostranze ricevute per non aver nascosto eventi che potevano in qualche modo scalfire l’immagine della donna. (Anche qui, mi piacerebbe provare a ritagliare un piccolo spazio per parlare di Charlotte, che personalmente amo).

Come ho saputo dell’esistenza di Nord e Sud.

Ho sentito parlare di Nord e Sud per la prima volta grazie alla BBC (sempre sia lodata), che nel 2004 ha prodotto una miniserie di quattro puntate diretta da Brian Percival. Mi innamorai letteralmente di questa storia e ricordo che nacque subito dopo una petizione affinché qualche casa editrice decidesse di occuparsi della traduzione, visto che in Italia non esisteva.

Chi ha risposto alla petizione è stata la coraggiosa casa editrice Jo March che ha pubblicato Nord e Sud nel 2011. Qui apro una piccola parentesi per dire che questa casa editrice oltre al nome strepitoso, si occupa di tradurre classici della letteratura angloamericana nella collana Atlantide. Le copertine sono sempre affascinanti (come dico spesso, anche la copertina fa parte del libro e mi può indurre all’acquisto/lettura o meno) e tutte le opere sono curate in maniera meticolosa.

Libro appoggiato su un tavolo con batuffoli di cotone, fogli di libro sparsi e un taccuino. Tazza di tè antica e piantina con foglie verdi.

La trama

(Finalmente! direte)

Margaret Hale è la figlia di un candido ma indomito pastore che lascia la Chiesa perché in contrasto con alcuni precetti. Gli Hale vivono fino a quel momento nel ridente villaggio rurale di Helstone, nel sud dell’Inghilterra – che ai suoi occhi è un luogo vicino alla perfezione – quando, dopo la decisione del pastore, devono lasciare la canonica e trasferirsi. Mr Hale decide di intraprendere la via dell’insegnamento e di trasferirsi e portare con sé moglie e giovane figlia in una città industriale del nord.

La visione del mondo agli occhi di Margareth inizia a completarsi con prospettive nuove. Conosce Mr Thornton, proprietario fiero di un cotonificio, uomo che si è fatto da se, superando prove ardue dal punto di vista economico. Mr Thornton diventa allievo di Mr Hale, perché oltre ad essere un industriale è anche attento alla cultura e vorrebbe ampliare le sue conoscenze.

Conoscenze che sono lacunose visto che da giovane ha dovuto lavorare sodo per superare momenti di difficoltà della sua famiglia. Contemporaneamente Margaret conosce Nicholas Higgins e la figlia Bessy, sindacalista e operaio lui, operaia lei, già fortemente provata dalla vita nei cotonifici, e molto malata. Elizabeth Gaskell ha il pregio di mostrarci i vari livelli di penetrazione del problema industriale, con tutte le sfumature che vanno a colpire le famiglie di ogni ceto.

Margaret diventa, così, punto d’incontro fra due realtà apparentemente contrapposte. Fanno da sfondo gli scioperi che in quegli anni scuotono la vita e le convinzioni e che pongono dubbi e portano a volte a posizioni estreme.

Attorno ci sono le convenzioni di sempre, le restrizioni “per salvaguardare il buon nome delle donne” e una serie di equivoci che renderanno il rapporto fra Margaret e Mr Thornton molto difficili.

In Nord e Sud, Elizabeth Gaskell è stata capace di mostrarci senza mezzi toni la complessità della vita di una città che aspira alla modernità, che spinge alla velocità e al futuro, rispetto a una mentalità diversa e rappresentata dal sud che sembra essere un luogo idilliaco e lento. Allo stesso tempo all’interno stesso di Milton (in cui molti riconoscono Manchester, città dove la Gaskell si trasferì col marito dopo il matrimonio), coesistono povertà e ricchezza, lavoro sottopagato e soprusi, volontà di miglioramento e difficoltà a riconoscere i diritti fondamentali.

La protagonista si muoverà dapprima con convinzione decidendo cosa sia giusto e cosa sbagliato, imparerà col tempo a rivedere le sue opinioni e capirà che in un luogo che si sta creando giorno per giorno devono essere usati nuovi metodi di comunicazione fra persone. Che siano all’apice o alla base della piramide sociale.

Nord e sud parla di rapporti umani, di pregiudizi, di convinzioni da sfatare e soprattutto il rapporto con l’alterità, data da diverse modalità di affrontare la vita, da visioni contrapposte e da mentalità contrapposte.

Le condizioni di lavoro

Parte importante di questo libro sono i vari passaggi dove si parla delle condizioni di lavoro degli operai. Non è possibile pensare a un cotonificio senza immaginare le condizioni dei lavoratori e i problemi polmonari che respirare le fibre comporta. C’è una bellissima immagine nello sceneggiato della BBC in cui Margaret entra per la prima volta nel cotonificio e le sembra che stia nevicando, all’interno. L’immagine rende benissimo sullo schermo, finché non ci si sofferma a pensare a quanto male possa fare lavorare tutto il giorno e tutti i giorni in quelle condizioni.

C’è fra “padroni” e operai un rapporto di forza e resistenza che spesso si scambia. I padroni pensano che gli operai vogliano sovvertire l’ordine e che cerchino solo il modo di scalzarli dal loro posto privilegiato per essere essi stessi padroni. Gli operai, dal loro canto, immaginano i proprietari dei cotonifici come tiranni che pensano al solo profitto a discapito delle condizioni di lavoro di chi letteralmente manda avanti i cotonifici, cioè i lavoratori.

La peculiarità di questo libro è che l’autrice lascia che siano i vari esponenti di ogni classe sociale e a parlare, rendendo la visione della situazione più ampia e chiara. Se è vero che ci sono proprietari di cotonifici che non si fanno scrupoli, è anche vero che ci sono lavoratori che usano le lotte operaie per averne un vantaggio personale. Allo stesso modo ci sono proprietari, come Mr Thornton che si preoccupano delle condizioni di lavoro, non fosse altro perché hanno capito che se i lavoratori si mantengono in salute possono lavorare di più e meglio. Margaret sarà sempre il punto di incontro fra questi poli così distanti e spesso difficili da comprendere.

Gli scioperi

Fulcro delle rivendicazioni operaie sono gli scioperi che infiammano gli animi di chi li fa e di chi li subisce. Il movimento operaio in questo libro ha un suo spazio e l’autrice spesso se ne fa portavoce. Il clima d’incertezza, le rivendicazioni e la violenza sono descritti diffusamente. Elizabeth dedica un intero capitolo, che intitola “Che cos’è uno sciopero?”, all’approccio di Margaret con questo fenomeno, in un dialogo illuminante con Nicholas. Più tardi, nel romanzo, Margaret si troverà proprio nel momento più “caldo” di una dimostrazione a dover agire con sangue freddo e determinazione, prendendo suo malgrado posizione.

Lo sciopero è più che altro questione maschile, gli uomini vogliono dimostrare anche una forza virile, un braccio di ferro che mostri sicurezza. Cedere sarebbe segno di debolezza, indipendentemente dal fatto che la questione sia più o meno condivisibile.

In questo ambiente così fortemente maschile, la figura di Margaret si staglia per altrettanto vigore e determinazione ma con una propensione al dialogo che sarà la vera forza che permetterà il cambiamento. Non si può dire che Elizabeth Gaskell sia una femminista nel senso moderno del termine, certamente attraverso la sua vita e le sue opere ci ha mostrato delle donne che riescono a essere indipendenti e che sono fautrici del proprio destino.

Libro appoggiato su un tavolo con batuffoli di cotone, fogli di libro sparsi, un libro  e un taccuino. Tazza di tè antica e piantina con foglie verdi.
Nord e sud – accanto il taccuino contenuto nel SegnaLì “Una sera d’estate”

Margaret

Margaret è una donna determinata. Mi piace il suo saper cambiare opinione, l’ascolto che riserva a chi arriva da esperienze diverse, la sua capacità di amicizia sincera. Il suo rapporto con Bessy è paritario nonostante le differenze sociali e in gran parte grazie al fatto che le due donne si riconoscono come facenti parte di un fronte che spesso si trova a combattere guerre non proprie, iniziate dagli altri. Sia Margaret che Bessy hanno padri che prendono decisioni che le coinvolgono e da lì loro devono districarsi, spesso risultando più mature dei rispettivi genitori.

Nord e Sud di Elizabeth Gaskell è una lettura attualissima nonostante porti sulle spalle quasi due secoli. Un libro che spinge a riflessioni sul nostro ancorarci a stereotipi e convinzioni che spesso non hanno fondamento, se non la paura del cambiamento o dell’ammettere che ciò che ci sembrava reale e giusto ora non lo è più.

Non mi presto a paralleli, perché Margaret a mio avviso si discosta da altre donne letterarie. Non ha la spregiudicata gioiosa volontà di Jo in Piccole donne, per esempio. Non ha l’approccio di Elizabeth Bennet, più volitiva, nonostante le avvicini il pregiudizio, Margaret lavora su se stessa in maniera tale da cambiare, mentre Lizzy ha bisogno di una scossa esterna per farlo.

Margaret Hale è una figura a sé che forse resta un po’ solitaria, rispetto alle sue “colleghe”, così come appare nel libro, mentre cammina per le strade fumose di Milton, alla ricerca di una casa, della verità e di se stessa.

Nord e Sud – Elizabeth Gaskell
Pagine 480
Jo March

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